Il cumino ha virtù e proprietà di un certo interesse, oltre ad avere un sapore preponderante e fortemente “orientale”. Via, andiamo in oriente: aglio e rosmarino (che par già d’essere un po’ in Turchia), un pizzico di cumino (farebbe “pakistana” anche un’aringa). Se poi ci si aggiunge anche un po’ di curcuma… si arriva dritti dritti in Pakistan! (Che poi lo voglio proprio vedere quello che mi dice: “codesta non è una ricetta pakistana“!).
Avevo in frigo una salsiccina di cinghiale magra magra, che strizzando l’occhino mi diceva: “còcimi subito, còcimi ora” e un mezzo gambo di porro, quasi stanco di aspettare il suo turno.
Ho messo quindi un cuscino d’olio, una brancatina di porro tagliato fino fino, due spicchietti d’aglio, un rametto di rosmarino e uno shottino d’acqua per far “soffrire” il porro, che già da solo fa quell’odore di “tra poco si cena”… Poco dopo ho aggiunto la salsiccina di cinghiale tagliata a pezzetti.
Appassito e quasi imbiondito il porro, il che accade più o meno poco dopo che è finita l’acqua, appena strinata la salsiccia ho messo un barattolo di lenticchie (levata un po’ di quella “acqua di governo”, come scrivono sulle scatole), un pizzico di cumino, un quarto di dado e sono andato a fare la doccia, lasciandolo lì a sobbollire a gasse basso.
Pulito e profumato che ero io, le lenticchie erano praticamente pronte.
Ho aggiunto una bella spolverata di curcuma, una grattata di pepe bianco ed ho affogato il tutto con abbondante olio nuovo. Niente sale!
Due fette di pane abbrustolito, e buon appetito, piatto pulito!