Ha nomi diversi, cecina, caldacalda, a Livorno semplicemente torta (se glie la chiami cecìna te la tirano dietro!).
ricetta del Bonacchi.
Va preparata con anticipo, la mattina per la sera o anche ad ora pranzo per la sera o anche il giorno avanti.
Servirebbe la sua teglia in rame stagnato ma si fa con quel che si ha.
– 200 grammi di farina di ceci eccellente
– 800 ml di acqua.
– 1 cucchiaino piccolo colmo di sale
– 1 cucchiaino piccolo di amido di maRisse
– 1 cucchiaino piccolo di zucchero della Maria (leggasi zucchero di Anna ovvero di canna, facoltativo ma ci stà)
– un ramettino piccolo di rosmarino a rinvenire (un po’ di ore ma è assolutamente facoltativo!)
– uno shottino (il bicchierino da liquore piccolo Ikea) di olio Cuore mais (mescolare bene bene con frusta prima di infornare).
Carta forno unta bene in leccarda (teglia bassa) 28 x 37 (aggiustare le dosi in base alla dimensione della teglia, in modo che l’altezza risulti circa 1 cm.
– forno 350° io lo uso ventilato ma una volta me ne son scordato, viene uguale.
Deve risultare croccante sopra, borbida al centro e “gommosa” sotto.
– posizione di cottura: il piano più basso per un fondo più croccantino, a metà forno per il fondo più “classico”.
– cottura 35/40 minuti in base ai gusti.
– Servire ben calda e spolverata di ottimo pepe macinato al momento.
Adora la compagnia di verdure grigliate o marinate o sott’olio tipo meLLENTZane, TZucchine, pePPeroni, si accompagna anche con pane francese o sTiacciata.
Si possono aggiungere, volendo, le cipolle direttamente sopra prima di metterla nel forenofis.
E buon appetito, piatto pulito!